Ormai chi mi segue da un po’ sa che sono un’anima in pena, in continua balia dei miei sbalzi umorali, un giorno alle stelle quello dopo alle stalle. Va bene cosi, in fondo questo fa parte del mio essere ed ho imparato a convivere con questa mia dualità che, comunque, mi contraddistingue da sempre.
Dopo il corso sulla panificazione di sabato, dove ero carichissima e molto felice, ho avuto il mio solito down dato dallo scemare della tensione nervosa. Cosi ieri mi sono accovacciata sul divano tutto il pomeriggio, sistemando foto e guardando film in bianco e nero e mi sono di nuovo un po’ interrogata sul mio percorso.
Mi piace ogni tanto mettermi davanti allo specchio, e farlo quando non sono al massimo della forma mi rende più lucida ed obiettiva. Mi sono domandata, ad esempio, perché finisco sempre per perdere tempo con persone che non possono ne vogliono condividere nulla di che con me, quando dovrei (anzi devo) godermi quelle persone che mi vogliono bene in modo pulito e disinteressato. Mi sono anche domandata perché non so mai darmi abbastanza valore, sento di dare tanto agli altri ma poi io mi svendo pensando di non essere niente di importante, di non essere poi cosi utile. Poi mi incazzo con me stessa, mi urlo contro e mi deprimo. Poi ragiono e capisco che, per quanto possa scervellarmi su questo lato di me, non riuscirò mai a cambiarlo, troppo radicato. Il pensiero di una vita serena è ancora terribilmente lontano.
L’anno scorso ho pubblicato la ricetta delle frappe/chiacchiere/bugie/cenci senza derivati animali, quest’anno ho provato a farle anche senza glutine. Il risultato ci è piaciuto molto quindi eccomi qui a pubblicarlo per condividerlo con voi.
Ho usato un mix di farine ed amidi proprio perché sto lavorando ai prodotti senza glutine, volendo potrete provare a cambiare le farine e sperimentare.