Ma cosa sta succedendo nel mondo?
In questi giorni di caos si sprecano parole sull’emergenza Coronavirus.
Chi parla di complotti.
Chi di politica.
Chi pensa solo al suo orticello.
Chi, come me, lo vede semplicemente come qualcosa che accade e basta, come la storia insegna.
Non mi sento di avvalorare in toto le teorie complottiste, anche se alcune cose mi risuonano in qualche modo.
E comunque non voglio parlare di argomenti a cui non so dare neppure una spiegazione lineare.
Ciò che però mi colpisce e mi spaventa, probabilmente molto più del virus regale, è questa psicosi generale.
Ora, non dico che adottare precauzioni nel rispetto di tutti sia immotivato eh, lungi da me.
Il problema è che mi sembra si trovi sempre una buona scusa per sfoderare il proprio odio.
Verso chi non ha alcuna importanza.
Basta solo prendersela con qualcuno.
Ho letto di individui che picchiano ed insultano persone di etnia cinese per strada, come fossero untori.
Così, a caso.
Ma anche di italiani del sud che esultano perché è finalmente il nord ad essere discriminato.
Che insultano turisti venuti dal settentrione.
Chi non si preoccupa perché “tanto muoiono solo le persone deboli”.
E certo, si vede che non avete parenti stretti immunodepressi, bella pe’ voi!
Gente che vorrebbe chiudere porti, frontiere, ogni luogo di scambio.
Insomma, io più che avere paura di sto cavolo di malattia ho paura della gente.
Ho paura della cattiveria.
Ho paura dell’intransigenza.
Dell’ignoranza.
E di tutto questo egoismo condito di rabbia.
Sembra che il mondo intorno a me sia avvolto nell’ovatta.
A tale proposito mi torna in mente uno dei miei film preferiti dell’infanzia: Gosthbusters 2.
In quel film l’odio della gente e’ rappresentato da una simpatica ma nervosetta melma rosa.
Il sottosuolo di New York pullula di questa terribile melma e c’è il cattivone di turno, Vigo il carpatico, che si nutre abbondantemente di quest’ultima.
E più questa melma aumenta più lui diventa forte, e vuole impossessarsi del mondo, attraverso le più terribili emozioni umane.
Ecco, io credo che in questo momento stia accadendo lo stesso, la metafora calza.
Stiamo nutrendo questo virus con la cattiveria.
Con la violenza.
Con l’odio.
Ed ho paura che non basterà metterci tutti a cantare per sconfiggere il male.
E, purtroppo, non abbiamo neppure i Ghostbusters.