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Il Birrificio Inesistente

Intervista a Paolo Marini

Maggio 27, 2020.AliceChiara.13 Likes.0 Comments

Ciao Paolo, è un grande piacere poterti ospitare nel mio blog!

Vuoi raccontarci come nasce il progetto del birrificio inesistente e perché avete scelto questo nome?

Ciao Alice Chiara! Il progetto del Birrificio Inesistente nasce prima di tutto da una grandissima amicizia con Carlo Pinzi, che è il mio socio e che considero una delle persone della mia famiglia scelta. Nel 2000, quando ancora la birra artigianale in pratica era agli albori e noi dei ventenni, abbiamo realizzato la primissima cotta, partendo da dei prodotti acquistati da kit per fare la birra in casa da un negozio specializzato. Poi abbiamo iniziato a fare le cose in modo sempre più professionale, investendo tempo, studio e ricerca per migliorare il risultato finale. Diciamo che la vera svolta è nel 2008, con l’acquisto e la realizzazione di un piccolo impianto pilota da circa 50 litri con cui abbiamo iniziato a studiare le tecniche di produzione. Su questo impianto sono nate la Sveltina e la Sbagliata, che ancora oggi sono le due birre di punta del nostro birrificio.

Il nome il birrificio Inesistente arriva perché, quando siamo partiti, avevamo le ricette e la voglia, ma non il birrificio. E allora ci siamo detti, visto che avremmo dovuto affittare un impianto per fare la birra, perché non chiamarlo il birrificio Inesistente? In effetti il birrificio non c’è, ma l’idea delle birre che vogliamo fare ce l’abbiamo e sappiamo come farla. E poi richiama Italo Calvino, che è stata una figura a cui siamo entrambi affezionati.

 

Come potrebbero essere definite le vostre birre?

Birre di ispirazione inglese. Le nostre birre hanno questa identità. Amiamo entrambi bere qualsiasi stile, e entrambi siamo curiosi e con una grande voglia di provare e sperimentare, ma il nostro faro è a nord, oltre la Manica. L’autunno scorso abbiamo visitato Londra solo per andare ad assaggiare le birre lungo il beer mile. Vi rimando a questo link per sapere di cosa si tratta:

http://www.nuok.it/2019/05/a-tutta-birra-tra-le-microbirrerie-del-beer-mile-a-londra/

 

Sveltina, Scaldabanchi, Primo Maggio, Gorbaciov, Sbagliata, beh non si può certo dire che le vostre birre abbiano nomi che passano inosservati! Ti va di raccontarci qualche aneddoto su questa scelta stilistica?

Eh si, i nostri nomi non passano inosservati. Nascono principalmente dall’estro di Carlo, che prima di diventare birraio a tempo pieno ha fatto il copywriter per una delle più importanti agenzie di Milano. Carlo è una persona eclettica e molto creativa, e si vede! I retroetichetta non sono mai banali, e ci piace fare vedere quello che noi siamo. Vogliamo cercare di essere originali, creativi e fare capire che ogni piccola cosa è studiata, analizzata e fatta con grande impegno e passione.

 

Se dovessi scegliere tra le vostre birre quella che ami di più quale sarebbe e perché?

Domada molto difficile perché per ogni birra ho tante storie.

Se ci penso rispondo la Sveltina, che per noi è stata una ricetta difficilissima da realizzare, perché è una birra fatta con pochi ingredienti. E su quello si vede se uno è bravo o no. E’ il test della pizza margherita per un pizzaiolo. Pochi ingredienti, e per farla bene serve bilanciare bene tutto e essere molto precisi. Quando poi su questa birra è arrivato il riconoscimento sulla guida Slow food nel 2017 come birra quotidiana, grazie a Simonmattia Riva che è uno dei più grandi esperti in Italia e al Mondo di birra artigianale, beh, ammetto che mi sono sentito molto orgoglioso.

Se invece faccio parlare il cuore direi la Primo maggio, perché è stata la prima birra che in modo non ufficiale è uscita e portata al pubblico. Una imperial IPA per festeggiare la festa dei lavoratori, che abbiamo sempre portato ad una festa in uno dei nostri posti del cuore, il circolo Arci Dallò di Castiglione delle Stiviere.

 

Grazie Paolo per aver risposto in modo così simpatico e dettagliato alle mie domande!

Ps: Chissà se le risposte saranno state date sotto l’effetto della birra.

Resteremo nel dubbio!

Cio’ che però è sicuro è che le loro birre sono uniche, quindi vi consiglio vivamente di provarle 🙂

Per accedere al loro sito cliccate QUI

Alla prossima!

Alice Chiara

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